ANALISI DEL RISCHIO LEGIONELLA NELLE RETI IDRAULICHE
Nuove regole con il Lgs. 23/02/2023 n.18
Nuove regole con il Lgs. 23/02/2023 n.18
Il Decreto Legislativo introduce misure importanti per garantire l’uso dell’acqua potabile e gestire il rischio “Legionella” lungo la rete idropotabile dalla fonte al rubinetto.
Il documento definisce anche per ciascun edificio, la figura del “gestore” all’interno della proprietà che assumerà la responsabilità con particolare attenzione all’analisi del rischio legionella nelle reti interne dell’edificio.
L’obiettivo principale è quello di estendere la gestione e valutazione del rischio legionella a tutti i livelli della catena di distribuzione dell’acqua, dal prelievo fino al punto di utilizzo.
Questo ruolo è fondamentale per garantire che l’acqua resti conforme agli standard di potabilità dopo il punto di consegna identificato dal contatore.
Il Decreto Legislativo stabilisce una chiara visione delle responsabilità tra:
A tal fine viene identificata la figura specifica del Gestore della Distribuzione Idrica Interna (GIDI) responsabile per la valutazione del rischio all’interno degli edifici garantendo la qualità dell’acqua ai valori standard di potabilizzazione.
Il sistema di classificazione degli edifici riguarda il livello di rischio associato delle strutture e alla vulnerabilità delle persone che la frequentano definita sulla base della fragilità e dell’esposizione dei soggetti vulnerabilità e alla loro concentrazione.
Gli edifici prioritari sono quelli considerati a maggior rischio, suddivisi in quattro classi “A-B-C-D” con lo scopo di definire le azioni obbligatorie e raccomandate da adottare per garantire la qualità dell’acqua e la gestione del rischio idropotabile.
Azioni obbligatorie:
– Identificazione GIDI
– PSA sistema idrico distribuzione interna
– Soggetto attuatore: Team multidisciplinare, Team leader.
Azioni obbligatorie:
– Piano di autocontrollo (Piombo Legionella)
– Soggetto attuatore GIDI
Azioni raccomandabili:
– Monitoraggio dell’acqua potabile basato sulle Linee Guida ISTISAN 22/32
Azioni obbligatorie:
– Piano di autocontrollo (Piombo Legionella)
– Soggetto attuatore GIDI
Azioni raccomandabili:
– Manuale di corretta prassi elaborati da associazioni di settore o ordini professionali.
Azioni obbligatorie:
– Monitoraggio dell’acqua potabile linea guida ISTISAN 22/32
– Identificazioni GIDI
Azioni raccomandabili:
– Piano autocontrollo (Piombo e Legionella)
La linea guida ISTISAN 22/33 introduce anche una quinta classe (Classe E), che si riferisce agli edifici non prioritari, quali: condomini, abitazioni private, uffici, che presentano un rischio inferiore rispetti gli edifici prioritari.
Azioni raccomandabili:
– Piano di autocontrollo (Piombo e Legionella)
Tra gli esempi che rendono l’acqua non più potabile vi è quella utilizzata per il funzionamento degli impianti di climatizzazione nelle abitazioni, che può alterare la potabilità dell’acqua a causa del contatto con i fluidi tecnologici, in questo caso è necessario garantire una disconnessione fisica tra le reti di acqua potabile e quelle ad uso tecnologico, attraverso l’installazione di dispositivi anti-riflusso che impediscono la miscelazione e contaminazione nel punto di interconnessione tra le due reti.
Con riferimento alla normativa esistente, in ragione della tipologia di impianto e delle caratteristiche del fluido contenuto, deve essere fatta una valutazione del rischio di inquinamento di “riflusso”.
In base al risultato della valutazione, effettuata dal GIDI con L’Ente Distributore dell’acqua potabile, verrà identificato il dispositivo di protezione più idoneo, da installare nei punti a rischio di riflusso tra le varie reti di distribuzione (p.e climatizzazione, antincendio, inaffiamento, vasca di accumulo etc.)
Tra gli esempi che rendono l’acqua non più potabile vi è quella utilizzata per il funzionamento degli impianti di climatizzazione nelle abitazioni, che può alterare la potabilità dell’acqua a causa del contatto con i fluidi tecnologici, in questo caso è necessario garantire una disconnessione fisica tra le reti di acqua potabile e quelle ad uso tecnologico, attraverso l’installazione di dispositivi anti-riflusso che impediscono la miscelazione e contaminazione nel punto di interconnessione tra le due reti.
Con riferimento alla normativa esistente, in ragione della tipologia di impianto e delle caratteristiche del fluido contenuto, deve essere fatta una valutazione del rischio di inquinamento di “riflusso”.
In base al risultato della valutazione, effettuata dal GIDI con L’Ente Distributore dell’acqua potabile, verrà identificato il dispositivo di protezione più idoneo, da installare nei punti a rischio di riflusso tra le varie reti di distribuzione (p.e climatizzazione, antincendio, inaffiamento, vasca di accumulo etc.)
I dispositivi adi protezione devono garantire sempre una distanza fisica tra l’acqua potabile e il fluido non potabile contenuto a valle dal punto di immissione dell’acqua potabile, in questo modo si scongiura la possibilità di contato tra i due fluidi.
L’acqua potabile trasportata dalla rete idrica dell’acquedotto può subire pericolosi inquinamenti, causati principalmente dal ritorno di fluido contaminato proveniente dagli impianti direttamente collegati alla rete principale.
Questo fenomeno, denominato “inversione del senso di flusso”, si verifica quando:
Il documento attualmente ancora utilizzato per contrastare la proliferazione dei batteri della “Legionella” sono le “Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionella 2015”.
Il decreto 18/23 e le linee guida ISTISAN 22/33 mettano in evidenza le condizioni impiantistiche che favoriscono la proliferazione fino alla concentrazione classificata pericolosa, supposto che il valore accettabile non deve superare di UFC/l 1000misurato al punto di prelievo.
Nelle linee guida viene citata l’importanza del monitoraggio all’interno degli impianti per potere immediatamente individuare la situazione di pericolo.
Il controllo delle temperature e i report relativi ai processi di disinfezione sono strumenti importanti per il progettista al fine di dimostrare in caso di necessità, di aver intrapreso le misure idonee ad evitare la proliferazione del batterio,
Trattamento termico per la sanificazione del sistema idropotabile
Il punto di forza di questo trattamento sta nel fatto che esso possa esercitare una completa azione battericida senza alcuna aggiunta di prodotti chimici e senza aver bisogno, come nel caso dei raggi UV, di sistemi integrativi. L’azione si basa sul fatto che le temperature elevate causano la morte dei batteri in generale e della “legionella” in particolare.